L’arte, sia nella sua accezione più astratta che in quella più concreta, può essere tutto e può non essere niente, però, che mi piaccia o no, non posso non ammettere che essa sia parte integrante di ciò che sono: indispensabile come un organo vitale, ma dolorosa e superflua come un pelo incarnito che è cresciuto dove non avrebbe dovuto. L’arte è insieme ossigeno ed esalazione velenosa, appagante e devastante, eterea e mefistofelica, forse sterile, ma non fine a se stessa, ma soprattutto penso che l’arte sia sregolata passione e metodica e ostinata dedizione allo stesso tempo. Proprio da ciò nasce il mio costante lavoro di sperimentazione e ricerca incentrato sulla combinazione di tecniche e materiali diversi. Che i soggetti delle mie opere siano astratti o figurativi, quello che conferisce a tutte loro una matrice comune è la presenza della materia. La materia è il guscio della vita, è essa stessa vita: può essere modellata e cambiare forma, incisa e sanguinare. La sua consistenza crea volumi e spessori che, incanalando colori, luci e ombre, danno vita a scenari che dirottano la rappresentazione dal piano della bidimensionalità a quello della realtà. L’arte non può rimanere confinata entro il perimetro di una cornice, perché essa, con la sua potenza evocativa, parla un linguaggio che non conosce parole.
ANIMAlia
Sintesi e rielaborazione delle forme, immota fissità dei soggetti collocati in scenari indefiniti rispondono all’intento di rappresentare una natura bellissima, struggente, primordiale e potente, ma allo stesso tempo decadente e malinconica, perchè troppo spesso ferita dalla mano bestiale dell’uomo.